Dopo la montagna a sud (http://www.forumviaggiatori.com/dest...-sud-nord.html), tocca alla montagna a Nord.
Per quasi quarant'anni, siamo sempre andati in montagna nella zona delle Dolomiti delle valli di Fassa e di Fiemme. Negli ultimi anni però avevamo dato la preferenza ai viaggi ed erano ormai almeno cinque anni che non tornavamo sulle Dolomiti. Quest’anno, visto che non si poteva viaggiare, ne abbiamo approfittato per rivedere le montagne però, per la prima volta, abbiamo “tradito” la Val di Fassa per sperimentare qualcosa di nuovo. La scelta è caduta sulla Val Pusteria per la possibilità di vedere finalmente le famose Tre cime di Lavaredo.
Come base abbiamo scelto il paese di Villabassa, decisamente più piccolo rispetto ad altri della valle però ben posizionato rispetto ai giri che avevo programmato sulla carta.
Non scriverò un diario vero e proprio ma solo alcune indicazioni sulle escursioni più interessanti che abbiamo fatte, “condite” da qualche foto.
Per la prima camminata, volutamente meno impegnativa per riprendere un po’ di “gamba”, anche se avevamo l’allenamento del trekking in Aspromonte, ho scelto l’altopiano di Prato Piazza nel Parco Naturale di Fanes - Sennes – Braies.
Per arrivarci si lascia la strada di fondo valle a Monguelfo e si sale seguendo le indicazioni per Braies Vecchia – Ponticello. Arrivando a Ponticello prima delle 10, si può proseguire fino ad arrivare, dopo altri 5 km, al parcheggio di Prato Piazza. Altrimenti bisogna lasciare la macchina al parcheggio di Ponticello e salire con la navetta (oppure a piedi se si vogliono aggiungere quasi due ore alla camminata).
Dato che il parcheggio di Prato Piazza non è molto grande, è comunque consigliabile arrivare abbastanza presto.
Dal parcheggio si arriva velocemente al Rifugio Prato Piazza e da qui partono diversi sentieri. L’idea iniziale era quella di salire al Picco di Vallandro alto 2839 metri, però, dato che si sarebbe trattato di affrontare oltre 800 metri di dislivello già il primo giorno e soprattutto perché Alda era partita da Roma con un dolore ad un piede senza cause apparenti(non era lo stesso piede che le faceva male in Aspromonte!), abbiamo deciso di limitarci al Monte Specie, decisamente più basso: solo 2307 metri.
La camminata è piacevole e poco faticosa, meno di 10 km tra andata e ritorno, e, una volta raggiunta la cima, offre un panorama a 360 gradi: Croda Rossa d’Ampezzo, Croda del Becco, Monte Cristallo, Tre Cime di Lavaredo, Tofane e tante altre, persino la Marmolada.
Il giorno dopo parto da solo perché Alda prova a farsi passare il dolore al piede con una giornata di riposo e affronto la prima salita al cospetto delle Tre Cime.
La mia meta è il rifugio Locatelli e decido di arrivarci con un sentiero che risale la Val Campo di Dentro.
Anche qui conviene partire presto per evitare la chiusura della strada più in basso.
Per la Val Campo di Dentro bisogna prendere una deviazione sulla strada che porta da San Candido a Sesto. Si incontra quasi subito una sbarra che viene chiusa alle 9. Dopo si può prendere una navetta ma, se non ricordo male, la prima non parte prima delle 9,30.
Io sono partito da Villabassa verso le 7 e quindi ho tirato dritto fino al parcheggio situato più in alto dopo alcuni chilometri di strada sterrata.
Anche partendo dal parcheggio alto per arrivare al Locatelli c’è un dislivello di oltre 900 metri.
Dopo una mezz'oretta di cammino si arriva al Rifugio Tre Scarperi, situato più o meno sotto la Cima omonima.
Dal rifugio si percorre inizialmente una piccola valle incassata tra le cime circostanti e non molto ripida, presto però la valle è chiusa dal Monte Mattina e si comincia a salire con più decisione verso il Passo Alpe Mattina.
Evidentemente questo è un itinerario un po’ inconsueto perché incontro pochissime persone.
Finita la parte più lunga della salita si percorre un vasto pianoro roccioso con bei panorami e infine, con qualche altro strappetto, si arriva in vista delle Tre Cime e…di tante altre cime.
Ad un certo punto il sentiero comincia a scendere ma il rifugio Locatelli non si vede, sarà la strada giusta?
Nel dubbio chiedo a due ragazzi che incontro lungo il sentiero se di là si va al rifugio Locatelli purtroppo sono tedeschi e, anche se mi parlano di un hutte, evidentemente ignorano se si tratta del Locatelli.
Ad ogni modo proseguo e fortunatamente, dopo una curva, mi appare il rifugio. Effettivamente c’è scritto Dreizinnenhutte ma, ancora più grande, c’è scritto Rif. A. Locatelli alle Tre Cime!
Vabbé…
Mangiati i due panini che mi ero preparato prima di partire (fortunatamente il panificio di Villabassa apre alle 5,30 e il piccolo supermercato alle 6,30) riparto per la lunga discesa.
Discesa che ho trovato abbastanza impegnativa perché ripida e con molti sassi da cui calare il piede con attenzione. Fortunatamente i bastoncini da trekking sono un grande aiuto.
Camminata molto bella, un po' impegnativa ma molto bella!