Sono tornato una settimana fa da un viaggio in Kazakistan e stranamente (almeno per me) mi ritrovo già a scrivere il diario.
Ho cominciato con sviluppare qualche foto, così, tanto per vedere come erano venute.
Poi, un po’ che le foto sono come le ciliegie, una tira l’altra, un po’ che ho scoperto che, solo per ancora pochi giorni, Blurb mi avrebbe offerto uno sconto del 40% (mica bruscolini…) sul costo di stampa di un fotolibro, mi sono ritrovato ad averle sviluppate tutte (almeno quelle meritevoli).
Il fotolibro l’ho avviato alle stampe e quindi non mi resta che scrivere il diario!
Devo dire che il Kazakistan non era proprio in cima ai miei pensieri viaggerecci.
Le immagini che mi faceva venire in mente erano quelle di sconfinate steppe, piatte e un po’ desolate; insomma nulla di attraente.
Poi, spulciando on line un catalogo di viaggi mi sono imbattuto in questa descrizione di un itinerario nel Kazakistan: “un’emozionante spedizione in fuoristrada nel deserto del Mangystau… un labirinto di suggestive gole, di bianche formazioni rocciose, di misteriose moschee sotterranee e di antiche necropoli.”.
Deserti, labirinti, deserto, moschee sotterranee, spedizione in fuoristrada ..c’era tutto per farmi venire l’acquolina in bocca!!!
E così, alcuni mesi fa, mi sono iscritto al viaggio , inizialmente unico e solitario. Poi, piano, piano, si sono aggiunti altri e alla fine è stato raggiunto il massimo dei partecipanti: dodici.
Il 28 settembre, volo iniziale da Roma a Mosca. Qui abbiamo trovato gli altri partecipanti che arrivavano da Milano e insieme abbiamo preso il volo per Aktau.
Tanto per capire quanto sia poco turistica questa zona, basta dire che il volo da Mosca ad Aktau c’è solo tre volte alla settimana.
Arriviamo ad Aktau alle 4,30 del mattino. Fortunatamente abbiamo già pronte le stanze nell’unico hotel previsto (all’inizio e alla fine) nel corso del viaggio e così possiamo recuperare due o tre ore di sonno.
Nota sui voli Aeroflot: nessuna possibilità di vedere film, neanche nelle quasi quattro ore da Roma a Mosca.
Aktau è il capoluogo della regione del Mangystau (o Mangghystau dal kazako Mangghystau oblysy), una delle quattordici in cui è diviso lo Stato.
Anche se il Mangystau é grande oltre metà dell’Italia, la sua superficie è meno di un sedicesimo dell’enorme Kazakistan (è il nono stato del mondo per superficie e il più grande senza sbocchi al mare).
Aktau è nata intorno al 1958, quando i tecnici sovietici trovarono nella zona importanti giacimenti di uranio. Diciamo che non si può certo definire bella, anzi è piuttosto bruttina, ad ogni modo trascorriamo il primo giorno in giro per la città e in battello sul Mar Caspio su cui Aktau si affaccia.
A parte alcuni monumenti di stampo sovietico, un piccolo museo, una moschea e una chiesa ortodossa, non c’è altro.
Interessante comunque la visita al mercato coperto.
Ma il bello comincerà il giorno dopo ...![]()