Ciao a tutti! dopo aver cercato, con scarsi risultati, di tenervi al corrente delle mie avventure in Uganda, eccomi di ritorno a casa... e provo a raccontarvi tutto in un diario.
Dunque: sono partita per due settimane a fare volontariato in Uganda. L'idea m'è venuta da un'amica che ha fatto esattamente la stessa cosa l'anno scorso... ho visto le sue foto e mi son detta: voglio andarci anch'io!
Ci sono due organizzazioni coinvolte in questo progetto: una è Soft Power Education, un'organizzazione inglese che lavora sul posto e si occupa di sostenere alcune scuole nella regione di Jinja. La responsabile del settore volontari è Alice Knights: ci tengo a fare il suo nome perché è una ragazza incredibile, molto in gamba. Inglese, avrà sui 25 anni, vive laggiù e gestisce tutto il settore volontariato... veramente una persona da ammirare: per ogni minimo problema mi è stata di grande aiuto.
Soft Power Education | Leaves more than just footprints
Poi c'è Year Out, l'organizzazione italiana che fa da tramite: praticamente Year Out, con sede a Milano, fa pubblicità per varie organizzazioni in giro per il mondo e spedisce poi i volontari in Uganda, Kenya, Costa Rica, Nepal, India...
Purtroppo ho saputo (troppo tardi ovviamente) che si tengono loro qualcosa come l'80-90% dei soldi che bisogna "donare" per poter partecipare a questi viaggi. Quindi, solo una minima parte va a finire effettivamente in Uganda per aiutare la gente laggiù... il resto rimane a Milano per pagare l'affitto degli uffici di YearOut e i loro impiegati. Year Out organizza circa una volta al mese degli InfoDay a Milano in cui vengono presentati tutti i loro progetti. Dal momento che si decide di voler partecipare a un progetto specifico, ti accompagnano per così dire nell'organizzazione. Poco prima di partire, organizzano un incontro con tutti i volontari che stanno per partire per lo stesso paese, in cui un volontario che ci è già stato risponde a delle domande più precise. Il problema è che gli impiegati di Year Out non sanno di cosa stanno parlando, nel senso che loro, in Uganda, non ci sono mica stati.
Il grande aiuto alla fine te lo danno i volontari che hanno già vissuto questa esperienza: sono loro che rispondono a tutte le domande...
Insomma, magari sarà d'aiuto se avete 18-19 anni, non avete mai viaggiato da soli e volete una base e un contatto in Italia, ma se siete dei viaggiatori e parlate un po' d'inglese, non vedo proprio l'utilità di farsi tenere la manina da Year Out, tanto più che la manina la pagate bella cara (qualcosa come 600 euro per un soggiorno di due settimane!) e se non vivete a Milano è difficile approfittarne.
In parole povere: se siete interessati a fare volontariato in Uganda, contattate direttamente quelli di Soft Power Education che sono persone molto in gamba. Se sapete un pochino di inglese (e comunque bisogna saperlo per poterci andare) non avrete bisogno di tramiti. Visto che ogni anno ci sono un sacco di volontari italiani che vanno lì, vi metteranno in contatto direttamente con ex-volontari senza il minimo problema.
Ho sempre pensato che per fare volontariato si dovesse partire per almeno 6 mesi... invece con Year Out si può fare già a partire da due settimane. Se si contatta direttamente Soft Power Education, si può fare addirittura anche solo un mini volontariato di un giorno! Può essere interessante se siete nella regione di Jinja e volete dare una breve occhiata ai loro progetti.
Ho conosciuto una ragazza che ha fatto 10 giorni di volontariato con me, poi se n'è andata a fare 10 giorni di safari in Kenya con un gruppo organizzato.
Altre persone che stavano facendo un viaggio attraverso l'Africa su un bus gigante, si sono fermati per un giorno a Jinja e hanno dato una mano a ridipingere una scuola.
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